È uno spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea, un luogo d’incontro informale per chi è appassionato d’arte.
Mi chiamo Giulia Marinoni Marabelli: Formaprima è nata da una mia idea.
La mia formazione è di storica dell’arte. Mio padre era un collezionista sensibile ed esperto, mi ha lasciato in eredità la passione per le arti visive.
L’arte l’ho sempre vissuta in modo totale: guardata, studiata, pensata, fatta, condivisa. Disegno, dipingo e fotografo da molto tempo. Ora apprezzo anche la creatività del progettare e realizzare mostre.
Formaprima è uno spazio
dove trovarsi a guardare arte insieme
Lo spazio della galleria era parte della mia casa, poi è diventato il mio studio.
E’ un vecchio edificio al pianterreno nel centro storico di Pavia, con un’utile struttura circolare che permette di guidare il percorso mostra. C’è un’uscita su un cortile interno e un giardino. Gli spazi hanno conservato parte dell’arredo precedente: librerie, scrivanie, divani.
Per contemplare la bellezza comodamente, per elaborare nuovi progetti: non soltanto una vetrina per l’arte ma anche uno spazio di lavoro.
Formaprima è un modo di pensare e progettare l’arte
L’idea nasce da un desiderio di condivisione e accoglienza.
Parlare e mostrare l’arte in modo semplice e diretto, con l’obiettivo di ridurre la distanza che solitamente separa l’arte dalla gente non del settore.
Incoraggiare il dialogo tra il fruitore e l’opera, fornendo pochi, chiari strumenti: una situazione di convivialità, un allestimento che sappia dare forma all’idea motore della mostra, contenuti critici che forniscano suggestioni senza imporre interpretazioni.
Ampio spazio è lasciato alla voce diretta dell’artista.
Nessuna preclusione di genere o di stile: unico criterio è mantenere un aggancio con una traccia estetica dell’opera.
Esplorazione del territorio, ma in un’ottica di apertura al mondo, creando una rete di rapporti con altre realtà espositive internazionali, per agevolare un sistema di circolazione delle opere degli artisti oltre i confini del territorio nazionale.
Infine promozione di un filone della memoria, sempre nel contemporaneo, con l’intento di portare alla luce tracce di pittura dimenticate.